Varano de’ Melegari

Tema: - Tappe: a piedi

Situato nella bassa Val Ceno ai piedi del monte Dosso, Varano de’ Melegari è un antico borgo di 2.593 abitanti distante 30 km da Parma.

Mentre il sito dove sorge l’attuale capoluogo fu certamente abitato in epoca romana, i reperti risalenti al Mesolitico di Serravalle e quelli databili all’Età del Bronzo del Groppo Rizzone, attestano una frequentazione ben più antica della bassa valle del Ceno, sia sul fondovalle che nelle alture circostanti. Una struttura fortificata nel sito attuale doveva esistere probabilmente già nell’XI secolo, ma la prima citazione certa del maniero è quella presente nello Statuto del Comune di Parma nel 1297, dove si elencano i fortilizi ghibellini da demolire. Da quest’epoca il feudo doveva essere proprietà dei Pallavicino, che salvo l’intermezzo della prima metà del XV secolo quando il castello venne conquistato da Ottobono Terzi e da egli consegnato ai Visconti, lo mantennero fino alle soppressioni del 1805. L’attuale struttura del castello risale al XV secolo, ma fu in gran parte danneggiata dalle truppe spagnole di Filippo V nel 1636 e restaurata da Alessandro Pallavicino nel 1715.
La parrocchiale, dedicata a San Martino, è citata nel XII secolo. La struttura attuale risale al XVI ma con forti rimaneggiamenti eseguiti nel XVIII e XIX secolo.

Notevole importanza storica riveste il battistero di Serravalle, struttura ottagonale datata tra X e XI secolo e che viene quindi considerato l’edificio religioso più antico del parmense (ancora esistente nelle forme e nell’aspetto originari) poiché solo in minima parte modificato da alcuni restauri del XVIII secolo. L’interno custodisce inoltre frammenti lapidei di epoca romana, reimpiegati nella struttura altomedievale.

Significativo è anche il borgo di Viazzano, raro esempio di piccola frazione che conserva pressoché intatta non solo l’antica struttura urbanistica ma anche le singole unità architettoniche che la costituiscono, databili tra XV e XVIII secolo. Tra le case del piccolo borgo (il cui nome rimanda probabilmente alla famiglia romana dei Vetati e che è citato nel 991 e nel 1043), spicca per rilevanza Casa Grossardi (XVII-XVIII secolo).

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