Itinerario da Varsi alla scoperta delle Cascate del Golotta

Tema: - Tappe: a piedi

A cura di Andrea Greci e Centro Studi della Valle del Ceno

da “Sentieri della Val Ceno”
  • Partenza e Arrivo: Varsi (413 m)
  • Lunghezza: 3,2 km
  • Dislivello: +280 m
  • Tempo totale: 1:10 h / 2 h
  • Difficoltà: E (Escursionistico)
  • Età: 10+
  • Ristoro: Varsi
  • Acqua: Sorgente del Golotta, Fontanein
  • Periodo consigliato: Marzo – Maggio / Settembre – Novembre

Piccola e stretta valle sulle pendici del Monte Dosso, la Val Golotta è un piccolo angolo da scoprire della Val Ceno, dove ammirare piccoli ma suggestivi salti d’acqua, una grande varietà di piante e fiori, piccole presenze animali come l’appariscente salamandra pezzata. Le reiterate frane e le piccole alluvioni che hanno interessato la valletta nel corso del secondo decennio del XXI secolo, hanno in parte stravolto il sentiero segnato, che comunque risulta percorribile.

Accesso
Da Parma si percorre la SS9 fino a Fornovo di Taro per poi imboccare la SP della Val Ceno che si segue fino a Varsi. Superato il paese si incontra il piccolo ponte sul Rio Golotta.

Itinerario
Dal ponte sul Torrente Golotta, detto Ponte Pensile perché fino al 1961 era una passerella in legno, si ignora la traccia che in breve porta alla Sorgente del Golotta e si imbocca a destra la mulattiera che prosegue in salita nel bosco (segnavia 814B, cartelli), chiusa tra muretti a secco. Già all’inizio della primavera qui si possono incontrare il giallo tenue della primula comune (Primula acaulis), il bianco dell’anemone dei boschi (Anemone nemorosa), il viola delicato della fegatella (Hepatica nobilis). Nei boschi, grazie anche alla secolare presenza dell’uomo, si può incontrare una straordinaria varietà di alberi, dal castagno alla roverella, dal maggiociondolo al carpino, senza contare la presenza di alcuni alberi da frutto nei bordi delle radure un tempo coltivate. Dopo un brevissimo tratto in salita, si ignora il sentierino che scende a sinistra verso il torrente (vecchi segnavia), si continua sulla mulattiera, si ignora una prima traccia a destra (cartelli che indicano la direzione corretta) e si supera un piccolo ponte in legno. Continuando a salire con pendenza moderata si raggiunge la strada asfaltata che sale verso Rocca di Varsi, si piega a sinistra e subito dopo si imbocca a destra un’altra strada cementata che sale sul lato opposto della strada. Ignorato un primo sentiero a sinistra, poi tralasciata anche la traccia (quasi completamente inglobata dalla vegetazione) dell’ippovia (segnavia gialli e blu), si prosegue dritto (segnavia bianchi e rossi), si trascura anche un vialetto di accesso a una proprietà privata a destra e si giunge dove la strada compie una decisa svolta a sinistra (quota 508 m).
Tralasciata una traccia a sinistra che condurrebbe comunque alle cascate (variante 814B) si imbocca quella di destra (segnavia e cartelli, 0:20 h) e si segue un piccolo sentiero, si ignora una mulattiera a destra e si arriva alla sorgente del Fontanein, dove è presente appunto una fontana. Costeggiando il torrente si arriva a una zona dove il sentiero procede a mezza costa (prestare attenzione al terreno scivoloso) facendosi faticosamente largo tra alcuni rami caduti. Giunti in prossimità della prima cascata, non bisogna seguire i vecchi segnavia a destra ma compiere un ampio semicerchio in senso orario, cercando di individuare alcuni più nuovi piccoli cartelli bianchi e rossi. Procedendo su una traccia comunque non evidente, ci si ricongiunge al vecchio sentiero, pochi metri a monte e a nord-ovest della prima cascata, che si può raggiungere con una breve deviazione a destra. Qui, come in tutto il corso del torrente, è facile avvistare la salamandra pezzata (Salamandra salamandra), che sembra avere qui uno dei suoi habitat privilegiati, anche rispetto ad altri simili valli dell’Appennino parmense. Ritornati sul nuovo sentiero, si procede su una traccia più marcata fino alla seconda cascata (684 m, 1:10 h), che si raggiunge con una deviazione di pochi metri. Il ritorno avviene per lo stesso itinerario di salita (0:50 h).

Consigli utili
Indossare un abbigliamento a strati per proteggersi dall’umidità del l’ambiente, delle scarpe comode possibilmente da trekking, un rifornimento d’acqua e pranzo al sacco. Si consiglia, inoltre, l’utilizzo di bastoni da trekking e di prestare molta attenzione ai tratti scivolosi del percorso.
Per un’esperienza comoda e pratica, scaricare il percorso per navigatore GPS in sovraimpressione.


[Immagini fornite da: https://www.trekkingtaroceno.it/]

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