21 – Museo della Devota Margherita Antoniazzi

Tema: - Tappe: a piedi

Tappa 21

Questa mostra-museo si propone di ripercorrere la storia della Devota Margherita Antoniazzi, uno straordinario esempio ante litteram di emancipazione femminile. 

Margherita Antoniazzi nacque il 9 marzo 1502 a Cantiga, frazione di Bardi. Rimasta orfana di padre a 12 anni, cominciò a lavorare come pastorella, spostandosi tra i paesi vicini. 

Fu qui che ebbe il suo primo contatto con il gran numero di poveri della regione a cui, spesso, offriva parte delle sue provviste. 

Secondo alcuni testimoni fu in questo periodo che si manifestarono i primi atteggiamenti mistici, tra cui estasi e visioni della Beata Vergine, imparando a recitare da analfabeta alcune preghiere. 


Il morbo e la solitudine 

Nel 1524 la regione venne colpita dal morbo della peste. Tra le vittime ci fu anche la madre di Margherita, Bartolomea, e la stessa ragazza ne fu contagiata; per preservare i familiari dalla malattia si rifugiò in una grotta detta “Rondinara”. 

Durante la sua permanenza in solitudine, passata in preghiera e nella recitazione del rosario, non mancarono visioni della Vergine e di San Rocco, a cui attribuì la propria guarigione. Riacquistata la salute si prodigò per visitare e pregare nelle varie chiese vicine; fu nella chiesa di San Bartolomeo che Margherita si trovò di fronte ad uno dei numerosi miracoli che ancora oggi fanno parte della tradizione e delle leggende di questi luoghi: mentre si trovava in preghiera davanti all’altare, ove era posto un quadro della Vergine Maria e di Gesù bambino, ad un tratto l’effige della Madonna iniziò a piangere in risposta alle esternazioni di dolore di Margherita per la morte portata dalla peste. 


Opere e prodigi e ultimi anni 

Sua grande opera fu la realizzazione di una chiesa costruita a Costageminiana con l’aiuto della popolazione locale e del signore di Bardi, il principe Agostino Landi, che le offrì in dono il portale del Castello di Pietra Cervara. 

Accanto ad esso fu costruito anche un complesso monastico dove la Devota si ritirò con le consorelle per intraprendere una vita comunitaria.

Ambedue gli edifici furono presumibilmente ultimati nel 1531 e consacrati nel 1533. Il monastero e la chiesa dell’Annunziata di Costageminiana furono a lungo meta di pellegrinaggi. 

Diversi furono i prodigi e le guarigioni ad ella attribuite, tanto che anche il conte Landi ne richiese l’aiuto. 

L’analfabeta Margherita comprese subito l’importanza di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni attraverso l’educazione, decidendo di istituire la prima scuola gratuita della montagna e di tutta la Diocesi Piacentina, in cui si insegnavano esigue nozioni elementari, catechismo e dove era possibile avere un pasto frugale.

La devota morì il 21 maggio 1565. Per i suoi miracoli e per l’importanza che la sua figura mantenne anche negli anni successivi, dal 5 maggio 1618 due vescovi si susseguirono nei processi per la sua beatificazione. Attualmente gli atti sono a Roma nel proseguimento della causa. 

Il Castello di Bardi

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Tappa 21 – Museo della Devota Margherita Antoniazzi

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Tappa 21.1 – Il morbo e la solitudine

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Tappa 21.2 – Opere e prodigi e ultimi anni

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